Leo Pulp a Lucca il 1

Scritto da Massimo Bonfatti | Archiviato in Eventi | Scritto il 01-01-1970

Nel pomeriggio di giovedi 1°novembre Il Bonfa ha firmato le dediche personalizzate alle decine di lettori di Leo Pulp che si sono educatamente messe in fila davanti allo stand della casa editrice Bonelli. In un paio d’ore le duecento copie della stampa realizzata in esclusiva per l’occasione sono andate “bruciate”. Ci scusiamo per le persone che pur avendo pazientemente fatto la fila sono rimaste senza, e per loro stamperemo un certo numero di copie che potranno richiedere scrivendo a questo blog (a commento di questo articolo) e lasciando un indirizzo postale. Ringraziamo anche Sergio Bonelli che con il suo interessamento personale ha reso possibile l’incontro e il simpatico Alex the cat che mi ha scattato e inviato alcune foto in compagnia di Luca Enoch. Qui potete vedere immagini dell’incontro e una foto di un Marco Marcello Lupoi intento nella sua performance di imbonitore da fiera nello stand della Panini Comics.

Più tardi il Bonfa inconta il B.V.Z.A. (Buon Vecchio Zio Alfio) alias Alfredo Castelli col quale si va a fumare una sigaretta fuori dal padiglione e chi ti incontra? Daniele Caluri e compagnia bella che si aggregano a noi intorno al tavolino di un bar a mescere un tè e a cazzeggiare con gli occhiali a culo di bottiglia che il Bonfa si è ritrovato in tasca dalla festa di halloween della sera prima. Ad un certo punto passa anche il Laca (quello di Pasol) che da vero dandy del fumetto non resiste alla tentazione di provare l’eleganza delle protesi oculari da scienziato pazzo. Inutile dire che il risultato è degno di comparire nelle future edizioni aggiornate di “Lombroso aveva Ragione!”

Infine, nel pomeriggio del giorno seguente Massimo Bonfatti ha partecipato alla Comics-Battle, che si è svolta nella Self-Area riservata alle autoproduzioni ed è stata organizzata dal dinamico collettivo Monipodio. Qui potete vedere alcune foto della battaglia e le riproduzioni delle tavole realizzate in diretta. Ma potrete avere informazioni più complete visitando il sito: http://www.monipodio.net/index.php?option=com_myblog&Itemid=237

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Bonfa Premiato a Rapallo

Scritto da Massimo Bonfatti | Archiviato in Eventi | Scritto il 01-01-1970

Testo ufficiale di Fausto (U Giancu) Oneto:

Ken Parker

LeoPulpMania

Scritto da Massimo Bonfatti | Archiviato in Articoli e recensioni | Scritto il 01-01-1970

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Pavarotti a Fumetti.

Scritto da Massimo Bonfatti | Archiviato in Eventi | Scritto il 01-01-1970

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Barbolino.

Scritto da Massimo Bonfatti | Archiviato in Articoli e recensioni | Scritto il 01-01-1970

Com’è nato Barbolino.

Cosa può unire un uomo pubblico, un politico che è stato sindaco, assessore e ora senatore della Repubblica ad un fumettista, che in fondo è solo una persona che cerca di trasformare il suo modo di giocare in un lavoro?

Sembrano due realtà non comunicanti, agli antipodi, quasi aliene una all’altra per cui appare impossibile che possano incontrarsi e in armonia originare un progetto che unisce questi due universi, eppure a volte accade che una casualità faccia da ponte e che due persone lontanissime

possano incontrarsi.

Ma perché possa succedere bisogna che le due persone siano abbastanza aperte mentalmente da spingersi verso territori sconosciuti e soprattutto curiose di esplorarli.

Con me e Barbolini è successo così: finche lui era sindaco di Modena mi capitò di fare delle sue caricature, ma un giorno Sandro Bellei, nostro concittadino e giornalista del Resto del Carlino mi fece un’intervista in cui mi chiese quale preferissi tra le centinaia di caricature fatte in passato.

Io risposi che una delle più riuscite era quella di Giuliano Barbolini.

Nell’intervista pubblicata compariva anche una frase secondo la quale mi sarebbe piaciuto fare su di lui un fumetto “tutto modenese” e questa frase stimolò (o forse preoccupò) a tal punto Barbolini che mi scrisse per sapere cosa avessi in mente.

La curiosità era scattata!

Il resto venne da sé in modo semplice e spontaneo, anche se altamente professionale.

La stima reciproca ha fatto sì che ognuno rispettasse le esigenze dell’atro fino a trovare quel punto comune su cui costruire l’idea che serviva e divertiva entrambi.

La condivisione di certi ideali politici e umani hanno fatto il resto.

Da parte mia non ho mai avuto quella forma di snobismo che spinge molti cosiddetti “creativi” a non volersi schierare politicamente, come se questa astensione a fare scelte di campo fosse segno di superiorità.

Così, per la campagna elettorale delle politiche del 2006 è nato Barbolino, che si è subito fatto valere riscuotendo un grande successo.

Credo che Barbolini abbia voluto usare il mezzo comunicativo del fumetto, che nella nostra città ha una fertile tradizione, per immettere nella responsabilità e nella serietà del suo lavoro una nota di leggerezza e ironia che non è affatto sintomo di superficialità; al contrario è l’atteggiamento di chi conoscendo bene i problemi, sa dare valore ai piccoli piaceri della vita, compreso quello dell’umorismo.

Il fumetto poi, quando è ben costruito, ha una forza comunicativa portentosa e può arrivare a chiunque nel modo più efficace ed economico.

La lettura settimanale di una striscia a fumetti, se riesce a far sorridere mantenendo in sottofondo i concetti importanti, può diventare una di quelle piccole abitudini che ci aiutano ad affrontare meglio altre incombenze meno gradevoli della vita quotidiana e lo fa nel rispetto della nostra intelligenza.

Resta da chiedersi come vedano i lettori un fumetto come questo.

Si tratta di satira? E’ un fumetto su commissione? E’ propaganda politica?

Certo, è tutto questo ma anche qualcosa di più, e comunque lo è nel modo più nobile dal punto di vista intellettuale, un gioco che vogliamo giocare assieme a chi leggerà le nostre strisce.

Fin’ora io e Barbolini ci siamo intesi benissimo.

Io sono libero di scrivere ciò che voglio sbrigliando la mia indole dissacrante, strapazzando il suo alter-ego fumettistico, e lui fa un regalo ai visitatori del suo sito offrendo ogni settimana una nuova avventura di Barbolino come se offrisse un caffè a chi lo va a trovare nel suo ufficio.

Il mondo della politica è ricco di spunti umoristici involontari ma è difficile trovare persone che

accettino di essere presi in giro e tanto meno che incarichino qualcuno di farlo tramite un fumetto.

Per fare questo serve un certo coraggio e parecchia auto ironia, doti che non tutti si possono permettere.

Barbolino non è Barbolini, anche se è animato da piccole caratteristiche che appartengono all’uomo vero (e che a volte lui stesso mi suggerisce), sommate ad altre che mi invento completamente.

Il risultato è un personaggio frutto della mia fantasia, il divertimento scatta nel momento in cui ci si immagina la persona vera fare le cose raccontate dal personaggio per cui il divertimento è doppio per chi conosce Giuliano Barbolini di persona.

Secondo me anche lui si diverte, e mi da il permesso di prenderlo in giro in modo così irriverente

forse perché, semplicemente, non ama essere riverito.

Siamo entrambi dei professionisti nei nostri campi, sappiamo essere serie affidabili quando serve ma evidentemente ci teniamo a conservare il bambino che è in noi.

E non ce ne vergogniamo nemmeno.

Massimo Bonfatti

12-3-07

(continua…)

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