Leo Pulp emigrante, profugo o globetrotter?

Scritto da Massimo Bonfatti | Archiviato in Articoli e recensioni | Scritto il 01-01-1970

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Luca Zanni

Scritto da Massimo Bonfatti | Archiviato in Omaggi a Leo Pulp | Scritto il 01-01-1970

Valente collaboratore della fanzine Sottosopra. Nemmeno lui è rimaso immune dal virus venefico e benefico di Andrea Pazienza.

L’avventura dietro l’angolo 2 – C’

Scritto da Massimo Bonfatti | Archiviato in Articoli e recensioni | Scritto il 01-01-1970

Ho abitato in quel vecchio palazzo dall'età di sei anni fino a circa venti e anche qui, come nella casa un cui avevo vissuto in precedenza, ho fatto esperienze che hanno formato il mio carattere e hanno nutrito il mio desiderio di diventare fumettista. Io disegnavo già i miei orrendi fumettini per il giornalino di classe, e un bel giorno scoprii che al primo piano della mia stessa casa era venuto ad abitare un ragazzone biondo ed esuberante che poi scoprii essere "il Bonvi". Ma oggi non voglio parlare della Playcomics (come recitava la targhetta sulla porta di Bonvi) ma di un altro fumettaro che abitava al piano di sopra. Si chiamava Bacchelli (il nome non lo ricordo) e lo conoscevo abbastanza bene perchè giocavo spesso in cortile coi figli Sandro e Marco, entrambi più piccoli di me. La loro mamma, signora Romana, era infermiera e spesso aveva il problema di affidare i figli a qualcuno che avesse tempo e pazienza di seguirli e quindi chiese a me di fare il baby sitter con la paga di 500 lire per pomeriggio. Io accettai perchè mi divertivo a giocare con loro e anche perchè con quei soldi mi sarei potuto comprare gli amati giornalini in edicola o nelle botteghe di fumetti usati. Con mia meraviglia scoprii che il padre dei miei amici era uno scrittore di fumetti. Mi fece vedere gli albi di El Cobra usciti fino ad allora e mi raccontò come organizzava il lavoro. Ricordo una grande carta geografica degli Stati Uniti appesa sul muro davanti alla scrivania (o forse era un semplice tavolo). Sinceramente le storie mi sembravano un po' ingenue o forse troppo popolari. Credo che non avesse mai scritto prima e so che non scrisse più in seguito perchè morì giovane e me ne dispiaque perchè era un brav'uomo. Sulla pubblicazione non risultava il nome del disegnatore, che era un imitatore di Arturo del Castillo, ma solo quello dello sceneggiatore, come era di tradizione già nelle pubblicazioni di Tex e Zagor. Invece le copertine (che potete vedere, leggermente ammuffite dal tempo) erano realizzate da un tal Pignatti che lavorava all'accademia militare, e che era sicuramente più preparato. Certo che al collega delle pagine interne spettava un lavoro enormemente più gravoso e immagino venisse pagato molto poco. Non credo che sia mai uscito in edicola il terzo numero di El Cobra, e se qualche esperto o collezionista ne sapesse qualcosa lo prego di informarmi.

Bonfa 20 aprile 2008

All'età di 15 anni con in spalla la mia amata scimmietta.

Il pioppo nel cortile. Ero imbattibile nell'arrampicarmici fino ai rami più alti nel giocare a Tarzan perchè ero magro e agile come un furetto.  Scattai questa foto all'albero perchè gi ero affezionato come a un'amico.

Il palazzo di via Monte Sabotino. Al piano rialzato, quello senza balcone, c'era lo studio/abitazione di Bonvi e in seguito di Silver (Playcomics). L'appartamento di Bacchelli era sul lato opposto che dava sul cortile. L'alzana che si intravvede in alto sui tetti divenne il mio studio. Quarantacinque gradi in estate e meno quindici in inverno. Eppure lassù ci ho vissuto, disegnato, studiato, scherzato con gli amici, dormito, fatto all'amore, inventato scherzi, letterato Lupo Alberto, retinato Sturmtruppen, sceneggiato Cattivik, partorito progetti realizzati e abortiti, bigiato la scuola, riso e pianto…fino ai vent'anni.

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Leo Pulp al Napoli Comicon

Scritto da Massimo Bonfatti | Archiviato in Eventi | Scritto il 01-01-1970

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L’avventura dietro l’angolo 1 – Fumetti al trancio a Lucca 15

Scritto da Massimo Bonfatti | Archiviato in Articoli e recensioni | Scritto il 01-01-1970

In sequenza gli articoli di Laura Scarpa da Scuola di Fumetto n°56 e 57 intervallati dalla lettera del Bonfa e a seguire le foto dell’evento.

Dicembre 2007

Cara Laura, nel numero di dicembre ho visto a pag.3 di SDF la foto con Bonvi,Silver,Castelli che mi ha fatto riemergere molti ricordi. Quella foto ha una storia tutta da raccontare: è stata scattata al salone di Lucca 15 ( l’anno non me lo ricordo) da un ignaro passante su mia richiesta e con la mia reflex Canon FT1. La foto originale, prima che venisse tagliata (come succedeva ai poltici epurati del Politburo) inquadrava altre persone tra cui me, zazzeruto e allampanato, Roberto Ghiddi (col pizzetto) fidato braccio destro di Bonvi e in seguito co-fondatore di Granata Press e da Rodrigo Vacchi, mio compagno di scuola e amico di Silver. Tutto è nato una sera nel chiosco di caldarroste di Rodrigo, frequentato da me, che in passato avevo fatto lo stesso mestiere assieme a mio padre, e Silver che abitava lì vicino. Si cazzeggiava come al solito e si parlava dell’imminente salone di Lucca. Guido (Silver) si lasciò sfuggire ridacchiando l’affermazione secondo la quale sarebbe stato divertente vendere le caldarroste davanti al “pallone” della fiera dei comics. Io e Rodrigo, che eravamo delle serpi velenose sempre pronte allo scherzo e alle sfide estreme, ci scambiammo un rapido sguardo di intesa e subito iniziammo a sfottere il maestro dicendogli che lui non avrebbe mai avuto il coraggio…che avremmo voluto vederlo fare una cosa così…che le sparava troppo grosse…che tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare…eccetera. Insomma, lo abbiamo abbiamo provocato fino al punto di fargli dichiarare solennemente e giurare sulla coda di Lupo Alberto che se solo ne avesse avuto i mezzi l’avrebbe fatto. Allora lo abbiamo incastrato definitivamente! Rodrigo ha fornito il braciere e le caldarroste, io ho messo a disposizione il carretto di legno che usavo con mio padre nelle fiere, abbiamo requisito l’ombrellone da cortile della fidanzata di Silver e caricato tutto sul furgone di Rodrigo assieme a un paio di cestelli di lambrusco. Alcuni giorni dopo allestivamo il tutto nella piazza del Giglio davanti alla tensostruttura riuscendo ad evitare la minaccia dei vigili urbani accampando la scusa che non si trattava di commercio ambulante ma di “performance fumettistica”. Fu così che aiutammo e obbligammo Silver alla zingarata. Lui aveva preparato un paio di cartoncini di polistirolo fitti di disegnini di Lupo Alberto (questa immagine fu poi utilizzata per una copertina di Fumo di China) ed altri personaggi della fattoria. Per diecimila lire il cliente infreddolito poteva avere un trancio di disegno (tipo pizzetta), un pugno di caldarroste preparate da noi sul posto e un bicchiere di lambrusco. Era una giornata bigia e nonostante le altrettanto bigie espressioni nella foto ci divertimmo come pazzi. Certo che se di lambrusco ce ne fosse stato di più, saremmo risultati molto più allegri in foto. A scanso di tentativi di revisionismo storico ti mando altri scatti originali dell’evento che passò nella leggenda e nella storia del fumetto mondiale.

Un caro saluto Laura, a te e ai conigli tutti. Buon Natale e felice 2008!

Queste sono le foto dell’evento (anche se è possibile che all’epoca, per mancanza di quattrini può darsi che non le abbia stampate tutte). Pare che la foto di gruppo sia l’unica sia esistente con Bonvi e Silver insieme e questo mi ricorda che il grande fotografo Franco Fontana scattò alcune foto di Bonvi assieme a me. Prima o poi riuscirò a recuperarle e a mostrarvele:

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