Un anno fa Mario Monicelli decideva di finire la sua vita densa di esperienza intellettuale artistica e umana. Per quel poco che l’ho conosciuto posso dire di aver conservato una traccia indelebile della sua personalità nel mio intimo di uomo e di artista. I ricordi, alcuni diretti e altri indotti, si affastellano nella mia mente ma ciò che me lo fa sentire ancora presente è ciò che ci ha messi in contatto: il lavoro. Il suo lavoro di cinematografaro e il mio di fumettaro si sono fusi per un breve periodo sulla realizzazione a fumetti dell’unico film che aveva scritto senza riuscire a realizzarlo: Capelli Lunghi. Per un caso fortuito mi capitò di disegnare la storia a fumetti tratta dallo script cinematografico e paradossalmente mi trovai nella condizione di fare da regista (così è fare i fumetti) di uno dei più grandi registi viventi (o “morenti” come sarcasticamente usava dire lui).

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“Questo film lo dedichiamo ai folli. Agli anticonformisti, ai ribelli, ai piantagrane, a tutti coloro che vedono le cose in modo diverso. Costoro non amano le regole, specie i regolamenti, e non hanno alcun rispetto per lo status quo. Potete citarli, essere in disaccordo con loro; potete glorificarli o denigrarli, ma l’unica cosa che non potrete mai fare è ignorarli, perché riescono a cambiare le cose, perchè fanno progredire l’umanità. E mentre qualcuno potrebbe definirli folli, noi ne vediamo il genio; perché solo coloro che sono abbastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo lo cambiano davvero”

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A proposito dell’albetto I GIROVAGHI presentato da CxC (ComixComunity) a Novellara domenica scorsa da Bonfa e Silver, approfittiamo per pubblicare un post che da tempo avevamo rimandato. Nel n°8 (2010) della rivista di CxC erano già state pubblicate alcune strisce e tavole della serie. Nella pagina di approfondimento potete leggere la lunga intervista fatta da Bombara a Bonfatti sulla genesi di questo fumetto e altre curiosità. Cose da raccontare ce ne sarebbero tante, perché si può dire che l’autore ha continuato a coltivare questo progetto dagli anni dell’adolescenza all’istituto d’Arte e non l’ha mai abbandonato veramente. Questa dell’albetto ComixComunity, contenente anche alcune strisce disegnate appositamente, è solo una delle occasioni in cui i bizzarri personaggi entrano in contatto con un pubblico di lettori. Ma, come il Bonfa ama dire: “se non c’è un editore che pubblica i Girovaghi non è detto che questi non continuino a vivere le loro avventure, solo che lo fanno girovagando nella mia fantasia!”. (continua…)