L’avventura dietro l’angolo 2 – C’
Scritto da Massimo Bonfatti | Archiviato in Articoli e recensioni | Scritto il 01-01-1970
Ho abitato in quel vecchio palazzo dall'età di sei anni fino a circa venti e anche qui, come nella casa un cui avevo vissuto in precedenza, ho fatto esperienze che hanno formato il mio carattere e hanno nutrito il mio desiderio di diventare fumettista. Io disegnavo già i miei orrendi fumettini per il giornalino di classe, e un bel giorno scoprii che al primo piano della mia stessa casa era venuto ad abitare un ragazzone biondo ed esuberante che poi scoprii essere "il Bonvi". Ma oggi non voglio parlare della Playcomics (come recitava la targhetta sulla porta di Bonvi) ma di un altro fumettaro che abitava al piano di sopra. Si chiamava Bacchelli (il nome non lo ricordo) e lo conoscevo abbastanza bene perchè giocavo spesso in cortile coi figli Sandro e Marco, entrambi più piccoli di me. La loro mamma, signora Romana, era infermiera e spesso aveva il problema di affidare i figli a qualcuno che avesse tempo e pazienza di seguirli e quindi chiese a me di fare il baby sitter con la paga di 500 lire per pomeriggio. Io accettai perchè mi divertivo a giocare con loro e anche perchè con quei soldi mi sarei potuto comprare gli amati giornalini in edicola o nelle botteghe di fumetti usati. Con mia meraviglia scoprii che il padre dei miei amici era uno scrittore di fumetti. Mi fece vedere gli albi di El Cobra usciti fino ad allora e mi raccontò come organizzava il lavoro. Ricordo una grande carta geografica degli Stati Uniti appesa sul muro davanti alla scrivania (o forse era un semplice tavolo). Sinceramente le storie mi sembravano un po' ingenue o forse troppo popolari. Credo che non avesse mai scritto prima e so che non scrisse più in seguito perchè morì giovane e me ne dispiaque perchè era un brav'uomo. Sulla pubblicazione non risultava il nome del disegnatore, che era un imitatore di Arturo del Castillo, ma solo quello dello sceneggiatore, come era di tradizione già nelle pubblicazioni di Tex e Zagor. Invece le copertine (che potete vedere, leggermente ammuffite dal tempo) erano realizzate da un tal Pignatti che lavorava all'accademia militare, e che era sicuramente più preparato. Certo che al collega delle pagine interne spettava un lavoro enormemente più gravoso e immagino venisse pagato molto poco. Non credo che sia mai uscito in edicola il terzo numero di El Cobra, e se qualche esperto o collezionista ne sapesse qualcosa lo prego di informarmi.
Bonfa 20 aprile 2008
All'età di 15 anni con in spalla la mia amata scimmietta.
Il pioppo nel cortile. Ero imbattibile nell'arrampicarmici fino ai rami più alti nel giocare a Tarzan perchè ero magro e agile come un furetto. Scattai questa foto all'albero perchè gi ero affezionato come a un'amico.
Il palazzo di via Monte Sabotino. Al piano rialzato, quello senza balcone, c'era lo studio/abitazione di Bonvi e in seguito di Silver (Playcomics). L'appartamento di Bacchelli era sul lato opposto che dava sul cortile. L'alzana che si intravvede in alto sui tetti divenne il mio studio. Quarantacinque gradi in estate e meno quindici in inverno. Eppure lassù ci ho vissuto, disegnato, studiato, scherzato con gli amici, dormito, fatto all'amore, inventato scherzi, letterato Lupo Alberto, retinato Sturmtruppen, sceneggiato Cattivik, partorito progetti realizzati e abortiti, bigiato la scuola, riso e pianto…fino ai vent'anni.
C'è un El Cobra a casa mia.
Secondo raccontino annedottico del Bonfa sul suo ineluttabile destino fumettistico. Nei primi anni '70, quando il Bonfa era ancora un teppistello brufoloso che compensava i suoi enormi limiti di rendimento scolastico col disegno, capitò che nel palazzo dove viveva si installò lo studio Playcomics di Bonvi. Già questo era uno di quegli eventi destinati a cambiare il destino di un ragazzino affascinato dai fumetti e dalle storie raccontate per immagini, ma non fu l'unico. Infatti, nello stesso palazzaccio operava un altro sceneggiatore di fumetti (che probabilmente non conosceva nemmeno il Bonvi di persona), il quale inventò il fumetto wetern EL COBRA, di cui uscirono solo due numeri che potete vedere cliccando qui sotto e leggere il ricordo del Bonfa visionando foto d'epoca.
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